lunedì 7 settembre 2015

La gestione dello stress - parte prima: La Resilienza



Se lo stress nel mondo del lavoro può avere diverse conseguenze sulla salute e sul benessere fisico e mentale, in un’azienda, oltre a cercare di prevenirlo, è possibile contribuire ad evitare che arrivi ad avere conseguenze gravi sui lavoratori. 

Per farlo si può nell'aiutare i lavoratori a “diventare più sani” e “resistere meglio agli effetti che lo stress può provocare”. Se fornire alle persone indicazioni su uno stile di vita sano non è obbligatorio, molti datori di lavoro hanno scoperto in questi anni che la promozione della salute può essere utile per la propria azienda.

Con il termine resilienza si intende: “la capacita personale di far fronte a eventi avversi e di tornare alla vita normale, è la determinazione di resistere a qualcosa fino alla sua conclusione, anche a fronte di pressioni significative che spingono a fare qualcosa di diverso o a rinunciare”.

Le persone con alti livelli di resilienza personale sono spesso quelle che ci sembrano avere fiducia in sé, una buona flessibilità, un’adeguata capacità di gestire il tempo, un buon controllo emotivo, buoni rapporti sociali e un approccio positivo al cambiamento. 

Aiutare i lavoratori a costruire la resilienza personale significa metterli in condizioni di affrontare meglio l’eventuale stress lavorativo. La questione più generica della promozione della salute, anche l’aumento della resilienza “è qualcosa che va oltre gli obblighi giuridici imposti ai datori di lavoro, però può offrire benefici in termini di forza lavoro più efficace ed efficiente”.

Per aumentare la resilienza, innanzitutto è importante “fare pause regolari durante il lavoro”. Spesso quando i lavoratori “sono sotto eccessiva pressione non fanno pause, ma ciò non significa che riusciranno a lavorare di più. Ci sono molte prove che collegano maggiore attenzione e migliori prestazioni pomeridiane se all'ora di pranzo si fa una pausa (soprattutto se include prendere un po' d'aria fresca).

 E importante riconoscere la necessita di effettuare pause regolari (incoraggiando i lavoratori a fare pause periodiche nel corso della giornata lavorativa) e di prendere periodi di pausa dal lavoro (assicurandosi che i lavoratori utilizzino le ferie annuali)”. E anche importante “prendere tempo per rilassarsi e staccare dal lavoro. 

Se i lavoratori non trovano il tempo per rilassarsi e recuperare ogni giorno, potrebbero gradualmente spossarsi e non avere più l'energia per compiere bene il proprio lavoro”. Nelle aziende è possibile “sensibilizzare sull'importanza del relax e incoraggiare i lavoratori a impegnarsi in hobby e attività che possono aiutarli”.

 Inoltre ci sono molti modi in cui si può migliorare la resilienza di un lavoratore. Sicuramente alcuni aspetti di un buon ambiente di lavoro, da un punto di vista psicosociale,  possono contribuire a costruire la resilienza. Per esempio è possibile “fornire un adeguato supporto” per ridurre il rischio di stress e aiutare a costruire la resilienza. Inoltre “quando una persona si sente sottoutilizzata” è bene “offrirle opportunità di lavoro stimolanti e varie” per aiutarla a convivere meglio col suo lavoro.

 In definitiva è possibile aiutare a costruire la resilienza personale dei lavoratori “attraverso una gestione efficace dei rischi, ma anche incoraggiandoli ad adottare approcci diversi e a pensare alle cose in modo diverso. Inoltre può aiutare anche fornire risorse di auto-aiuto” e formazione, anche in tema di “gestione del tempo, sicurezza di sé e definizione degli obiettivi”.

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