Per quanto riguarda le procedure
per il recupero degli occupanti delle piattaforme di lavoro elevabili (PLE), del
recupero attraverso i comandi da terra ed delle procedure in caso di mancanza
di energia, a volte, nei luoghi di lavoro c’è anche la possibilità che possa
essere necessario un recupero di emergenza con uso di DPI anticaduta. Ed
infatti se “l'adozione corretta dei DPI anticaduta all'interno del cestello
della PLE è sufficiente a scongiurare la proiezione dell'operatore al di fuori
del cestello stesso”, nei casi in cui “a causa di un uso non corretto dei DPI
anticaduta l'operatore sia sbalzato al di fuori del cestello” può essere
necessario il recupero in emergenza con l'uso di DPI di discesa.

In merito a questa
tematica specifica, a presentare una specifica procedura per il recupero di
emergenza con l’uso di DPI di discesa, nell’utilizzo di piattaforme di lavoro,
è una pubblicazione, realizzata da Inail Direzione regionale per le Marche, con
la collaborazione di IPAF (International Powered Access Federation), dal titolo
“ PLE nei cantieri. L’uso delle piattaforme di lavoro mobili in elevato nei
cantieri temporanei o mobili”. E la procedura presentata è tratta, in
particolare, dal volume “Sistemi di protezione contro le cadute campi di
applicazione dispositivi e tecniche - manuale d’uso”, a cura di Marco Vallesi.
Nel documento si ricorda innanzitutto la
dotazione necessaria per il recupero dell’infortunato tramite l’uso di
dispositivi di soccorso. Una dotazione costituita da:
- “sistema di presa del corpo: en 361;
- collegamento: cordino 354 (certificato per fattore di caduta 1) o 358
all’anello dorsale;
- connettori: en 362 di cui
quello di ancoraggio in acciaio;
- elmetto di protezione per l’industria con sottogola: en 397;
- kit di salvataggio composto da: sacca di contenimento; fune EN 1891,
tipo a); dispositivo di discesa per salvataggio (discensore) EN 341, di
classe a); tre connettori EN 362; ancoraggio temporaneo EN 795 b (a
fettuccia o a cordino regolabile); tronchese (munito di cordino di
collegamento)”.
Riguardo alla scelta del kit o dei componenti
da assemblare consigliati per l’uso nelle PLE si indica che un sistema di
salvataggio evacuazione “può essere assemblato in modo inseparabile, separabile
o integrato in un sistema di protezione per l’arresto delle cadute. Nel caso in
cui si scelga un sistema inseparabile, verificare se monouso. Nel caso in cui
si scelga un sistema separabile, predisporre e testare l’assemblaggio prima
dell’uso”. Nel documento sono forniti utili indicazioni per la preparazione e
la verifica del kit.
È poi riportata
un’analisi delle possibili circostanze definite “emergenza” in relazione alla
loro gestione.
Ad esempio relativamente
all’evacuazione:
1. “Anomalia del sistema
meccanico a comando remoto (con operatore al suolo) - autoevacuazione;
2. Anomalia del sistema
meccanico a comando diretto (operatore in quota da solo) - autoevacuazione;
3. Pericolo imminente per
inclinazione pericolosa in seguito alla perdita di stabilità della macchina -
autoevacuazione;
4. Pericolo imminente per
condizioni meteorologiche avverse con Anomalia del sistema meccanico a comando
remoto o diretto - autoevacuazione;
5. Pericolo imminente per
rischi interferenziali, per errore di valutazione, per la presenza di linee
elettriche, condutture, organi in movimento - valutazione della possibilità di
agire ancora sulla macchina o autoevacuazione”.
O relativamente al
salvataggio:
1. Situazione di
trattenuta all’esterno - recupero a bordo o salvataggio statico;
2. Situazione di
sospensione - gestione del salvataggio con il cestello o salvataggio statico;
3. Situazione di
sospensione inerte - salvataggio autonomo”.
Si rimanda ad una lettura
integrale del documento,
che riporta molti dettagli e immagini esplicative.