Nel contesto del comparto
sanitario i principali strumenti previsti dalla legge per la prevenzione dei rischi
sono il documento di valutazione dei rischi, per individuare le misure generali
di contenimento dei rischi stessi e la sorveglianza sanitaria per tutela
individuale per i soggetti particolarmente sensibili a determinati rischi.

Si è appurato che l’approccio
tradizionale non permette di valorizzare adeguatamente la riduzione del rischio
ottenuta con la formazione del personale e l’acquisto di numerosi ausili, o per
lo meno tale riduzione del rischio non sempre comporta una migliore gestione
del personale con limitazioni alla movimentazione dei pazienti. Una possibile
soluzione più efficace consiste nello sviluppare un approccio innovativo
rispetto alla gestione del rischio da movimentazione pazienti integrando in un
unico prodotto gli aspetti di sicurezza sul lavoro e di continuità
dell’assistenza sanitaria, nella consapevolezza che una adeguata gestione del
rischio crea e protegge il valore, ed è parte integrante dei processi
dell’organizzazione.
Una possibile risposta a tale volontà si è concretizzata in un sistema di
movimentazione sicura dei pazienti denominato SpoSo-Poletti, il cui nome deriva
dagli acronimi Spo = spostamenti e So = sollevamenti, associato al nome
dell’ideatore del sistema Mario “Ilario” Poletti, vice Responsabile del
Servizio Prevenzione e Protezione aziendale, prematuramente scomparso nel 2008.
Il sistema SpoSo-Poletti responsabilizza tre soggetti e valorizza tre
attività:
-il Servizio Prevenzione e Protezione (SPP), che deve sviluppare un
Documento di Valutazione dei Rischi di supporto all’attività sia del Medico
Competente (MC) che della Direzione delle Professioni Sanitarie;
-il Medico Competente, che deve esprimere le eventuali limitazioni sul
giudizio di idoneità con una modalità coerente con la valutazione del rischio;
-la Direzione delle Professioni Sanitarie (DPS), che diventa il cliente
interno dei precedenti, che gestisce il personale sanitario rispettando in modo
evidente le limitazioni individuali tramite la collocazione del personale con
idoneità limitate nelle sole unità operative il cui rischio risulta compatibile
con la limitazione individuale.
È una modalità di gestione della sicurezza dei lavoratori che ha precorso i
tempi e che presenta aspetti professionali, etici ed economici impegnativi, in
quanto impegna il MC e il SPP ad una attività strettamente integrata e
coordinata, richiede una gestione del personale in assoluta trasparenza, e deve
essere sostenuto da un impegno economico da parte della Direzione Aziendale per
garantire l’introduzione di attrezzature di lavoro mirate a ridurre i rischi
tali da ridurre costantemente i rischi nelle unità operative.
Concretamente la valutazione del rischio è espressa numericamente da un
indice di rischio che considera il lavoro medio svolto dagli operatori
moltiplicato per fattori che ponderano le condizioni operative dell’unità
considerata. Tale valore numerico continuo è quindi inserito in un sistema di
fasce di isorischio che caratterizzano il rischio associato alle unità
operative.
Si riporta la tabella descrittiva delle fasce di rischio dello
SpoSo-Poletti originale:
Indice di Rischio SpoSo-Poletti
|
Livello di rischio – Fascia codice colore
|
Fino a 0,8
|
Trascurabile – Fascia Bianca
|
Da 0,8 a 2,5
|
Basso – Fascia Verde
|
Da 2,5 a 5,0
|
Medio – Fascia Gialla
|
Superiore a 5,0
|
Alto – Fascia Rossa
|
Il Sistema SpoSo-Poletti ha trovato finalmente un supporto nella normativa
internazionale solo nel 2010 con la norma ISO UNI 31000 “Gestione del rischio”
che considera tutti i rischi relativi alle attività aziendali, nel nostro caso
l’erogazione dell’assistenza sanitaria in un contesto di continuità e
sostenibilità dell’assistenza sanitaria, in condizioni di sicurezza per gli
operatori.