I dati di un’indagine, condotta nel 2005 e 2010
sulle condizioni di salute dei lavoratori europei, evidenziano che tra i
problemi di salute, riferiti al lavoro, sono molto frequenti il mal di
schiena (24,7%) e i dolori arto-muscolari agli arti (22,8%). E
in Italia ben il 65% dei lavoratori svolge compiti con movimenti
ripetitivi degli arti superiori per almeno il 25% del tempo di lavoro (il
33% in modo permanente).
Il decreto regionale 7661/2015 ha per oggetto le “Linee
Guida Regionali per la prevenzione delle patologie muscolo scheletriche
connesse con movimenti e sforzi ripetuti degli arti superiori - Aggiornamento
Decreto Direttore Generale Sanità n. 3958 del 22/04/2009”. Linee guida che
vogliono essere uno strumento adeguato al conseguimento degli obiettivi fissati
dal Piano Regionale 2014-2018 e un valido riferimento per la “definizione di un
percorso per la prevenzione e l’emersione di patologie muscolo-scheletriche
lavoro-correlate degli arti superiori” basato su conoscenze ed esperienze ormai
consolidate.
Il documento indica che nel presente contesto “va
sottolineato come siano di specifico interesse i fattori di rischio lavorativo
che determinano un sovraccarico biomeccanico degli arti superiori. Questi sono
rappresentati, in relazione alla rispettiva durata di esposizione, da:
ripetitività (alta frequenza) dei gesti, uso di forza, posture incongrue dei
diversi segmenti degli arti superiori, carenza di adeguati periodi di recupero.
A questi principali determinanti di rischio se ne
possono aggiungere altri, sempre di natura lavorativa (sia fisico-meccanici che
di tipo organizzativo) che usualmente vengono raggruppati nella famiglia dei
cosiddetti fattori complementari”.
Questi i principali fattori causali:
- lavorativi: “movimenti ripetitivi, alta frequenza
e velocità, uso di forza, posizioni incongrue, compressioni di strutture
anatomiche, recupero insufficiente, vibrazioni, disergonomie degli strumenti,
uso di guanti, esposizione a freddo, lavoro a cottimo, parcellizzazione lavoro,
inesperienza lavorativa;
- extralavorativi: sesso, età, traumi e fratture,
patologie croniche, stato ormonale, attività tempo libero, struttura
antropometrica, condizione psicologica”.
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