Il riscaldamento ad infrarossi in particolare è in
crescente e diffuso impiego su tutto il territorio nazionale, risultando molto
efficace per riscaldare gli spazi interni ed esterni. Il calore localizzato,
infatti, crea un microclima caldo anche durante l'inverno, permettendo inoltre di
sfruttare gli spazi esterni durante tutto l'anno e non solo nelle stagioni più
calde.

Le lampade ad infrarossi con potenza nominale compresa tra 1000 W e 2000 W
installate a parete, su colonna o a soffitto presso pubblici esercizi come bar
e ristoranti emette uno spettro di radiazione assimilabile a quella di corpo
nero. Il massimo della radiazione si ha per lunghezze d'onda comprese nell'intervallo
fra 1100 e 1200nm. Ciò ha come conseguenza che risulta rilevante da un punto di
vista protezionistico solo la parte dello spettro nel vicino infrarosso (IRA).
La maggior parte di questi macchinari presentano emissione di radiazioni
ottiche elevata soprattutto nella regione infrarossa dello spettro (IRA). Si stima che a 80cm di distanza l'esposizione
diretta dell'occhio alla sorgente possa comportare un rischio di danno termico
in un tempo che a seconda del modello misurato può variare da poche decine di
secondi a qualche minuto. Anche nelle posizioni normalmente occupate dalla
clientela dei servizi di ristorazione esaminati le emissioni di radiazioni
ottiche sono risultate superiori ai limiti stabiliti dalla vigente normativa
per tutti gli apparecchi esaminati ad esclusione del modello indicato in
tabella con il numero 1 .
E’ emerso che la distanze alle quali le emissioni di radiazione ottica
emesse dai riscaldatori risultano innocue variano fra 1 metro e 3 metri e sono
nella maggior parte dei casi incompatibili con la geometria del locale dove le
sorgenti vengono situate, che generalmente rende impossibile un utilizzo sicuro
dei riscaldatori per i lavoratori e le persone del pubblico. Inoltre sia i
cataloghi informativi che i manuali d'uso di molti riscaldatori ad infrarossi
non contengono alcuna informativa inerente il rischio connesso al loro normale
utilizzo, ed alle distanze di sicurezza da rispettare ai fini di prevenire il
rischio di esposizione oculare a radiazione infrarossa per lavoratori e persone
del pubblico.
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