
Questi sono due esempi drammatici che riflettono «il rischio costante di esposizione all’aggressività esterna e il sovraccarico emotivo con possibile burnout, dovuti al contatto emotivo particolarmente intenso con i pazienti. Per questo occorre adoperarsi affinché vi sia il riconoscimento di un rischio professionale, come avviene per radiologi e anestesisti».
Infatti, se la ricerca finlandese rileva lo stress degli psichiatri, dagli Stati Uniti si denuncia un elevato rischio di suicidio. Gli psichiatri sono anche gli specialisti medici che, non avendo marker clinici precisamente definiti, devono più di altri utilizzare il giudizio clinico e quindi l’esperienza professionale per poter formulare delle diagnosi. Ed anche questo comporta un coinvolgimento maggiore e la necessità di una buona salute mentale, oltre che fisica.
Per migliorare le cose, molto contano l’organizzazione del lavoro e la possibilità di operare in team multidisciplinari. Infatti quando il professionista lavora in maniera individuale, il rischio di sovraccarico emotivo aumenta, mentre sarebbe essenziale utilizzare altri apporti e altre competenze; in psichiatria le implicazioni ambientali e relazionali sono particolarmente importanti.
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