L’attuazione da parte del
lavoratore della strategia di gestione delle emozioni surface acting porta a
modificare la propria espressione facciale e corporea lasciando però intatta
l’emozione realmente provata, dato che, nel lavoro emozionale sono spesso
coinvolte espressioni negative, queste non vengono eliminate ma al contrario
soppresse, continuando a incidere negativamente sul benessere dell’individuo.
La stretta relazione tra
surface acting e esaurimento è già stata oggetto di indagini, che hanno evidenziato
come il mascheramento insito nella strategia sembrerebbe portare
all’esaurimento. Questo effetto negativo esercitato dal surface acting, viene
confermato dai risultati del presente lavoro. Si mostra infatti, come la
strategia sia associata a uno stato di esaurimento emotivo dato dalle eccessive
richieste al lavoro, che generano un sovraccarico dal punto di vista emotivo.
In linea con ciò, i dati
rivelano che l’influenza negativa di questa strategia di gestione delle
emozioni al lavoro, sul work engagement considerato come uno stato positivo
collegato al lavoro caratterizzato da tre realtà: vigore, dedizione e
assorbimento. Inoltre, si è voluto studiare ciò che viene definito come
processo energetico, cioè la relazione tra le richieste lavorative e outcomes
negativi dovuto all’intervento del burnout). Questo processo si verifica nella
situazione in cui il lavoro richiede all’individuo un sforzo tale da generare
ripercussioni sullo stato fisico e psicologico delle persone e su problemi
diretti sulla salute.
Ll’esistenza di tale processo
è stata confermata, infatti, il surface acting che viene considerato in questo
caso come una domanda lavorativa eccessiva, dato il continuo sforzo richiesto
per il mascheramento delle emozioni realmente provate per attenersi alle norme
imposte dal contesto, incide sullo stato di malessere generale tramite la
mediazione dell’esaurimento emotivo, considerato il cuore del burnout. Altro aspetto che si è approfondito , riguarda
quei legami che sono al di fuori dei classici processi energetico e
motivazionale precedentemente descritti ed ampliamente dimostrati da numerosi
studi in letteratura.
I risultati ottenuti
mostrano l’esistenza di questi legami, dimostrando come, nel gruppo di
professionisti in analisi, una richiesta come il surface acting eserciti un
impatto sul work engagement e sull’identificazione organizzativa. Tale effetto
tuttavia, non appare diretto ma mediato: il surface acting non agisce cioè
direttamente sull’identificazione organizzativa ma, lo fa solamente in
relazione al il work engagement. Nello
specifico, le richieste emotive eccessive esercitano un effetto positivo sul
surface acting, contrariamente il carico di richieste esercita un effetto
negativo sul work engagement considerato un elemento positivo per la salute del
lavoratore.
Dato che come già
dimostrato in letteratura, il surface acting sembra avere delle ricadute
negative sullo stato di benessere a causa dello sforzo che il camuffamento
delle reali emozioni sperimentate richiede e che il work engagement al contrario, è
associato a stati positivi, si può quindi concludere che le richieste emotive
eccessive appaiono influenzare negativamente lo stato di benessere del
lavoratore.
Fonte: Psicologia
del Lavoro
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