venerdì 11 aprile 2014

Certificato anti pedofilia


Il ministro della Giustizia Andrea Orlando interviene per chiarire la vicenda dei certificati antipedofilia richiesti obbligatoriamente dal 6 Aprile 2014 per i lavoratori che hanno a che fare con i minori.

I tempi ristretti e il costo della certificazione da richiedere avevano fatto saltare sulla sedia soprattutto i presidi e i dirigenti scolastici, ai quali soprattutto sembrava diretta la disposizione, applicata in Italia in esecuzione di una direttiva europea.  

Ma hanno anche messo in allarme i responsabili di molte organizzazioni del terzo settore che temono di andare incontro a spese eccessive o alle sanzioni previste dal decreto legislativo numero 39. L'obbligo per i datori di lavoro di chiedere il cosiddetto "certificato antipedofilia" vale solo per le nuove assunzioni di dipendenti (quindi non per i volontari), e riguarda gli impieghi che prevedano «contatti diretti e continuativi con i minori». 

Il certificato costa 19,50 euro lo ha confermato il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, in un question time alla Camera, riportando un'informativa del ministero della Giustizia, ha spiegato che l'obbligo di certificato è dovuto al recepimento di una «direttiva comunitaria che, per prevenire eventuali recidive, prevede che i datori di lavoro siano posti in grado di conoscere, all'atto dell'assunzione per impieghi che prevedono contatti con minori, di eventuali condanne» per abusi sessuali ai danni di minori. 

Questa normativa si applica «ai nuovi contratti di lavoro in senso stretto, esclusi quindi i rapporti di collaborazione di volontari», inoltre «non c'é per il datore di lavoro l'obbligo di reiterare richiedere il certificato ogni sei mesi».

Dall' invio della richiesta del certificato al casellario giudiziario il datore di lavoro «può procedere all'impiego anche mediante dichiarazione del lavoratore sostitutiva del certificato». Quanto alla spesa, «il costo è di 16 euro del bollo, salvo esenzioni, e di 3,50 euro per i diritti di rilascio».

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