Tre decessi a distanza di sole 48 ore in due diversi incidenti mortali al Petrolchimico di Priolo Gargallo a causa del mancato rispetto delle norme sulla sicurezza sui luoghi di lavoro. La causa delle prime morti di due operai è stata l'sfissia per inalazione improvvisa di vapori di idrocarburi, lo ha stabilito l’autopsia eseguita sui corpi di Michele Assente, 33enne di
Siracusa, e Salvatore Pizzolo,37enne di Melilli, deceduti il 9 settembre
mentre erano impegnati in lavori di manutenzione alla Versalis, azienda del
gruppo Eni.
I due operai specializzati della Xifonia, ditta dell’indotto
specializzata nella pulizia di pozzi neri e reti fognarie, hanno perso la vita mentre stavano effettuando un sopralluogo a un
pozzetto nell’area della Versalis, azienda del gruppo Eni all’interno del polo
petrolchimico di Priolo Gargallo.
Sono otto le persone iscritte nel registro degli indagati. Mentre si
attendono anche i risultati degli esami tossicologici, il sostituto procuratore
Tommaso Pagano, titolare dell’inchiesta sull’incidente costato la vita ai due
operai, ha iscritto nel registro degli indagati otto persone, tra responsabili
e tecnici della Versalis e dell’azienda di manutenzione. Nel frattempo il
gruppo Eni ha sospeso la Xifonia da qualsiasi attività all’interno dell’area
Versalis.
A circa 48 ore
dalla morte di Salvatore Pizzolo e Michele Assente, la zona
industriale di Priolo Gargallo è stata teatro di un altro infortunio mortale
avvenuto nell’officina esterna della Coemi, azienda specializzata nella
progettazione di impianti elettro-strumentali. Un cancello di oltre una
tonnellata, danneggiato in seguito al maltempo, è caduto su un operaio che lo
stava revisionando, schiacciandolo. Vincenzo Guerci, capo officina di 63 anni,
è stato soccorso dai colleghi e trasferito d’urgenza in elicottero all’ospedale
Cannizzaro di Catania, dove purtroppo è arrivato già privo di vita.
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