venerdì 18 settembre 2015

ROA: il rischio da esposizione a riscaldatori ad infrarossi



Il riscaldamento ad infrarossi in particolare è in crescente e diffuso impiego su tutto il territorio nazionale, risultando molto efficace per riscaldare gli spazi interni ed esterni. Il calore localizzato, infatti, crea un microclima caldo anche durante l'inverno, permettendo inoltre di sfruttare gli spazi esterni durante tutto l'anno e non solo nelle stagioni più calde.
 
La Direttiva UE 2006/25 Direttiva del Consiglio sulle norme minime di sicurezza e di salute relative all'esposizione dei lavoratori ai rischi derivanti dagli agenti fisici (radiazioni ottiche artificiali) recepita dal Titolo VIII capo V del D.lgvo 81/08 fissa specifici limiti per esposizione oculare a radiazione Infrarossa. Tali limiti rappresentano il valore di esposizione al di sopra del quale il rischio è inaccettabile per un soggetto esposto, per possibile insorgenza rischio di danno termico corneale e catarattogenesi.

Le lampade ad infrarossi con potenza nominale compresa tra 1000 W e 2000 W installate a parete, su colonna o a soffitto presso pubblici esercizi come bar e ristoranti emette uno spettro di radiazione assimilabile a quella di corpo nero. Il massimo della radiazione si ha per lunghezze d'onda comprese nell'intervallo fra 1100 e 1200nm. Ciò ha come conseguenza che risulta rilevante da un punto di vista protezionistico solo la parte dello spettro nel vicino infrarosso (IRA).

La maggior parte di questi macchinari presentano emissione di radiazioni ottiche elevata soprattutto nella regione infrarossa dello spettro (IRA).  Si stima che a 80cm di distanza l'esposizione diretta dell'occhio alla sorgente possa comportare un rischio di danno termico in un tempo che a seconda del modello misurato può variare da poche decine di secondi a qualche minuto. Anche nelle posizioni normalmente occupate dalla clientela dei servizi di ristorazione esaminati le emissioni di radiazioni ottiche sono risultate superiori ai limiti stabiliti dalla vigente normativa per tutti gli apparecchi esaminati ad esclusione del modello indicato in tabella con il numero 1 .

E’ emerso che la distanze alle quali le emissioni di radiazione ottica emesse dai riscaldatori risultano innocue variano fra 1 metro e 3 metri e sono nella maggior parte dei casi incompatibili con la geometria del locale dove le sorgenti vengono situate, che generalmente rende impossibile un utilizzo sicuro dei riscaldatori per i lavoratori e le persone del pubblico. Inoltre sia i cataloghi informativi che i manuali d'uso di molti riscaldatori ad infrarossi non contengono alcuna informativa inerente il rischio connesso al loro normale utilizzo, ed alle distanze di sicurezza da rispettare ai fini di prevenire il rischio di esposizione oculare a radiazione infrarossa per lavoratori e persone del pubblico.

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