martedì 17 giugno 2014

Atitrust e sicurezza dei farmaci: il caso Avastin-Lucentis

Il ministero della Salute chiede alle aziende farmaceutiche Pfizer, Roche e Novartis risarcimenti per oltre 1,2 miliardi di euro, dopo i pronunciamenti dell’Antitrust su comportamenti ritenuti anticoncorrenziali relativi alla commercializzazione di medicinali per gli occhi.

 Lo si è appreso con una nota del ministero della Salute nella quale si spiega come Pfizer abbia posto in essere comportamenti “connotati da un palese e insistito intento anticoncorrenziale, volto a procrastinare la commercializzazione dei farmaci generici, con notevoli danni anche al servizio sanitario nazionale”.

Il ministero perciò ha richiesto «il risarcimento dei danni, sia patrimoniali (euro 14 milioni) che non patrimoniali, subiti dal Servizio Sanitario Nazionale nei confronti delle società Pfizer Italia S.r.l, Pfizer Health A.B. e Pfizer Inc., a causa del comportamento di abuso di posizione dominante tenuta dalle stesse in relazione alla commercializzazione del farmaco Xalatan».

Il ministero, inoltre, in seguito alla delibera AGCM 24823 del febbraio 2014, che ha qualificato il comportamento delle società F. Hoffmann-La Roche Ltd, Roche Spa, Novartis AG e Novartis Farma S.p.A. come «un’intesa orizzontale restrittiva della concorrenza finalizzata alla commercializzazione del farmaco Lucentis molto più costoso del farmaco Avastin, ad esso equivalente», ha richiesto alle predette società farmaceutiche «il risarcimento di tutti i danni patrimoniali (circa 45 milioni nel 2012, 540 milioni nel 2013 e 615 milioni nel 2014) e non patrimoniali arrecati illecitamente al Ssn».

Su quest’ultima vicenda, sempre ieri, la Soi per voce del suo presidente Matteo Piovella ha reso noto come le due aziende abbiano rinunciato a richiedere la sospensiva della multa di oltre 180 milioni erogata due mesi fa dall''Antitrust.

«Evidentemente», ha detto Piovella «la memoria tecnico-scientifica presentata in giudizio da Soi è stata sicuramente articolata e circostanziata meglio tra quelle presenti sotto il punto di vista medico-scientifico e ha suggerito la predetta decisione poiché in caso contrario molto probabilmente il Tar avrebbe respinto quanto richiesto da Roche e Novartis».

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