Se i medici di medicina generale sanno dare la corretta definizione di sicurezza alimentare, meno della metà individua correttamente nelle intossicazioni dovute a contaminazioni microbiologiche, un potenziale rischio per la salute umana.
È quanto emerso da un questionario proposto ai professioni, nell’ambito di una campagna per diffondere maggiore consapevolezza su sicurezza alimentare e potenziali rischi per la salute umana proposta da Agrofarma, l'Associazione di Federchimica che rappresenta le imprese del comparto agrofarmaceutico e la Società italiana di medicina generale (Simg).
Sul totale delle 965 risposte ottenute, il 95% indica la corretta definizione di sicurezza alimentare, vale a dire cibi che rispondono a standard di sicurezza validati da autorità competenti; ma solo il 48% considera le intossicazioni per contaminazioni microbiologiche un potenziale rischio per la salute umana.
Sul fronte dei pazienti, i medici riscontrano con frequenza (54%) i timori dei propri assistiti in materia di sicurezza alimentare connessa all'utilizzo di prodotti chimici, ma secondo l'85% degli intervistati, gli assistiti sono poco o per nulla informati su questi temi.
Dunque servirebbe approfondire le informazioni da dare ai pazienti e gli stessi medici individuano tra i temi più importanti gli alimenti biologici vs. agli alimenti trattati con agrofarmaci (65%); i metodi per valutare se un cibo è sicuro (59%) e i rischi di intossicazione microbiologica (26%).
Coerentemente con i numerosi programmi di prevenzione che da sempre Simg si impegna a diffondere, è stata avviata una campagna che ha l'obiettivo di favorire una più ampia conoscenza e sensibilità su un tema, quale quello della sicurezza alimentare, di primaria importanza non solo per la promozione stili di vita sani, ma per una necessaria maggiore coscienza rispetto a ciò che mangiamo.
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mercoledì 4 giugno 2014
Medici poco informati sulla sicurezza alimentare
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