lunedì 5 ottobre 2015

RISCHIO BIOLOGICO AMBULATORI INAIL


Linee guida INAIL sulla metodologia per la valutazione del rischio biologico partendo dall'esperienza dei propri laboratori di "prima cura".

Pubblicato dall'INAIL il documento: "Il rischio biologico negli ambulatori "Prime Cure" INAIL: proposta di valutazione attraverso una metodologia integrata".

Il Volume riporta gli esiti dell’applicazione del metodo di valutazione del rischio biologico ad ambulatori “Prime Cure” di Sedi Inail, pubblicato dall’Istituto nel 2013.

Il lavoro è stato condotto con l’intento di fornire ai Datori di Lavoro, ai Servizi di Prevenzione e Protezione e a quanti operano nel campo della SSL un ausilio concreto alla valutazione del rischio biologico, con opportuni riferimenti allo stato microbiologico dell’aria, al tipo di ambiente di lavoro e alla particolare tipologia di mansioni e attività di lavoro svolte.


Il Volume si pone l’obbiettivo di rispondere alla necessità di uniformare, su scala nazionale, le metodologie le procedure di accertamento di tale rischio occupazionale. Infatti, nonostante l’ampia disponibilità di linee guida, buone prassi, indicazioni operative etc. per la prevenzione ed il controllo del rischio biologico negli ambienti sanitari, a tutt’oggi manca una metodologia di riferimento validata per la valutazione.


La metodologia proposta è stata sviluppata sulla base del metodo “Bio-ritmo”, elaborato da Inail e ARPA Liguria per le attività dei laboratori chimici e biologici e successivamente generalizzato per permetterne l’applicazione in differenti settori lavorativi, e si sviluppa attraverso tre fasi successive:

1. Raccolta sistematica e organizzata di dati, relativi ad ambienti, attività e procedure di lavoro, aventi rilevanza ai fini dell’analisi delle fonti di pericolo nel contesto lavorativo vigente; 
2. Inserimento dei dati in un algoritmo di valutazione del rischio, che fa riferimento al metodo “a matrice”, ampiamente utilizzato in Igiene Industriale per la valutazione semi quantitativa dei rischi occupazionali; 
3.  Individuazione e pianificazione degli interventi migliorativi da attuare.


Qualsiasi fattore biologico in grado di alterare l’equilibrio ambientale può agire negativamente sulla qualità degli ambienti indoor sede di vita e di attività antropica. Così come per ogni altra sostanza aerodispersa che possa avere effetti sulla salute dell’uomo, anche la misura della presenza dei batteri e dei funghi nell’aria può essere utile per la valutazione del rischio biologico nell’ambiente confinato, sia esso inteso come indoor lavorativo che residenziale.


É previsto pertanto anche il monitoraggio della contaminazione microbiologica ambientale, avvalendosi di metodologie di campionamento e analisi standardizzate, per verificare lo stato igienico generale sotto il profilo dell’esposizione dei lavoratori ad agenti biologici per via inalatoria e/o per contatto diretto.


Il lavoro è stato condotto con l’intento di fornire un ausilio alla valutazione del rischio biologico ed alla conoscenza del livello di contaminazione microbiologica che differenzi l’ambiente salubre da quello insalubre, con opportuni riferimenti allo stato microbiologico dell’aria, al tipo di locale, di persone che lo frequentano e di attività di lavoro che vi si svolgono.


Fonte: INAIL


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