venerdì 16 maggio 2014

Trattamento rifiuti: i rischi biologici e le nanoparticelle.

Concludiamo il discorso cominciato in questi giorni circa le situazioni potenzialmente dannose per la salute degli addetti alle attività di trattamento di Rifiuti Solidi Urbani (RSU) tramite incenerimento ed eventuale termovalorizzazione, affrontando adesso gli aspetti legati ai rischi biologici ed alle nanoparticelle



In relazione agli agenti biologici presenti nell’aria. Infatti i microrganismi “possono essere trasportati in aria dalla polvere ed inalati, provocando nell’uomo allergie ed affezioni respiratorie”.

Si ricorda che “negli uffici di ricezione e pesa, solitamente ubicati in gabbiotti prefabbricati, sarebbe preferibile mantenere porte e finestre chiuse per evitare l’entrata della polvere, potenzialmente contaminata da microrganismi trasportati dai mezzi con i rifiuti oltreché dei gas di scarico dei mezzi stessi. 

In generale, la compartimentazione degli ambienti ed il conseguente isolamento sono di fondamentale importanza per garantire la salubrità dell’aria, nel caso della cabina dell’ operatore del carroponte deve essere prevista anche la climatizzazione con sistema di filtrazione e/o separazione rispetto all’aria che potrebbe provenire dalla fossa rifiuti”.
Altre misure possibili:
  • è raccomandabile “situare gli uffici amministrativi o, comunque, destinati al personale non direttamente coinvolto nel processo, in aree separate e distanti dagli ambienti operativi”;
  • “la creazione di zone filtro prima degli accessi a sale controllo, uffici e spogliatoi e la netta compartimentazione e climatizzazione con captazione dell’aria in ingresso da posizione sicura, degli ambienti riducono la diffusione della contaminazione dovuta ad agenti microbiologici”;
  • “laddove la movimentazione dei rifiuti avvenga con nastri trasportatori, questi dovrebbero essere dotati, nei tratti di raccordo, di dispositivi di captazione di polveri e di tunnel di segregazione al fine di limitare la dispersione di polveri, la perdita di materiali ed il peggioramento dello stato di pulizia degli ambienti”;
  •  “i rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo devono essere introdotti direttamente nel forno di incenerimento senza mescolamento con altre categorie di rifiuti e senza manipolazione diretta”.
Concludiamo infine con alcune indicazioni relative alle nanoparticelle.

La prevenzione può essere supportata mediante un Piano di Monitoraggio e Controllo che preveda “la caratterizzazione chimica delle emissioni in termini granulometrici e di contaminazione da metalli pesanti, particolato secondario e microinquinanti organici”. Tuttavia le tecniche di rimozione delle frazioni ultrafini e delle nanopolveri, “seppur ampiamente descritte da modelli teorici di captazione, non sono ancora consolidate. Molteplici sforzi per l’aumento dell’efficienza di captazione e rimozione sono basati su configurazioni combinate e/o sulle modalità di esercizio. Allo stato delle conoscenze è possibile affermare che, per le frazioni ultrafini e le nanopolveri, sia i depolveratori elettrostatici sia i filtri a tessuto mantengono elevate capacità di cattura”.

Per saperne di più visitate il sito: www.ergon.palermo.it

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