giovedì 15 maggio 2014

Trattamento rifiuti: rischi chimici



Proseguendo il discorso cominciato ieri circa le situazioni potenzialmente dannose per la salute degli addetti alle attività di trattamento di Rifiuti Solidi Urbani (RSU) tramite incenerimento ed eventuale termovalorizzazione


Analizziamo oggi gli aspetti che riguardano la qualità dell’aria in relazione agli agenti chimici contenuti.


Riguardo agli agenti chimici il contenimento della dispersione di polveri e delle sostanze volatili “inizia da un’accurata progettazione dell’impianto, della quantità di residui prodotti e delle modalità di gestione”. 

Ricordando che l’inalazione di agenti chimici gassosi (emessi anche da serbatoi aperti, aree di stoccaggio, automezzi in carico/scarico, tubazioni e condotte, locali chiusi, …) può provocare patologie anche gravi, si offrono le seguenti indicazioni:
 

  •  “durante la fase di esercizio, prevedere il controllo di possibili fonti di emissione diffuse o fuggitive, di polveri e odori e le azioni correttive al verificarsi di situazioni non previste in fase di progettazione;
  •  la manipolazione dei reagenti chimici (ad esempio destinati al trattamento dei fumi) deve avvenire secondo le indicazioni contenute nelle schede di sicurezza, le quali devono essere aggiornate secondo quanto previsto dai regolamenti CLP e REACH;
  •  gli impianti di incenerimento e di coincenerimento devono essere dotati di un sistema automatico che impedisca l’alimentazione di rifiuti nei casi di anomalia;
  •  la normativa vigente (D.Lgs.133/05 - art. 8 comma 5) prevede che ciascuna linea dell’impianto di incenerimento deve essere dotata di almeno un bruciatore ausiliario da utilizzare, nelle fasi di avviamento e di arresto dell’impianto, per garantire l’innalzamento ed il mantenimento della temperatura minima stabilita durante tali operazioni e fintantoché vi siano rifiuti nella camera di combustione;
  •  predisporre ed attuare un piano di verifiche di funzionalità sia per l’elettroventilatore principale sia per quello di emergenza;
  •  l’abbattimento dei vapori di mercurio deve essere previsto già in fase di progettazione mediante l’adozione di sistemi di monitoraggio in continuo;
  •  prevedere durante l’esercizio, il controllo dei valori di incombusti nelle scorie con riferimento ai limiti cogenti;
  • predisporre contenitori stagni per la raccolta dei liquidi di lavaggio degli impianti di trattamento fumi;
  • prevedere una corretta chiusura dei sacchi;
  • prevedere dispositivi di captazione nei punti di raccordo e tunnel di segregazione per contenere la dispersione di polveri e agenti chimici”.

Questi alcuni elementi di attenzione per il contenimento delle polveri:

  •  “evitare, ove possibile, stoccaggi a cielo aperto; prevedere la copertura di recipienti e contenitori aperti;
  •  pulizia periodica dei locali produttivi, di strade e piazzali, nel caso di contaminazione mediante macchinari ‘ad umido’ e/o con sistemi aspiranti;
  • ogni fase della movimentazione di materiale pulverulenti deve avvenire in sistemi chiusi e automatizzati o provvisti di nebulizzazione: può essere utile predisporre idonei sistemi di segregazione e contenimento delle zone di stoccaggio e dei nastri trasportatori, nonché l’utilizzo di aspirazione localizzata nei punti di scarico dell’impianto e in prossimità dei nastri trasportatori;
  •  eseguire la movimentazione, il carico e lo scarico di materiali pulverulenti mediante trasportatori chiusi, pneumatici, sottoposti a regolare verifica di funzionamento;
  •  impiego di soluzioni leganti per l’agglomerazione delle polveri mediante spruzzatori e di sistemi frangivento;
  • prevedere la raccolta degli sfiati e l’abbattimento degli inquinanti (polveri, aeriformi);
  •  nello stoccaggio delle scorie utilizzare aree compartimentate e umidificate: in ogni caso, garantire le aree di rispetto durante lo scarico, le distanze di sicurezza e le limitazioni di accesso;
  •  lo scarico, il carico e la movimentazione dei rifiuti devono essere affidati a personale specificamente formato, il quale deve eseguire le operazioni con finestrini chiusi in una cabina con climatizzazione e filtrazione dell’aria adeguata e funzionante”.

Per saperne di più visitate il sito: www.ergon.palermo.it


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